11 giugno 2012

29 - EVOLUZIONE CICLICA

Il processo evolutivo finisce con la fusione lì dove è cominciato con la scissione, pertanto è un processo ciclico e non ha alcun senso parlare di inizio e di fine dell’evoluzione.

Lo stesso concetto di tempo cambia radicalmente: non più rappresentato da un segmento con un inizio e con una fine, né da una retta in cui inizio e fine seppur non determinati risultano comunque distinti e distanti, ma da una circonferenza in cui inizio e fine coincidono.
Ciò ci consente di guardare l’universo in una nuova luce, ossia come un processo evolutivo continuo in cui l’inizio e la fine non sono più intesi come due momenti distinti e distanti, bensì coincidenti.

26 dicembre 2011

28 - EVOLUZIONE CIRCOLARE

Se ogni aspetto dell’universo, fin dal suo primo elemento costitutivo, trae origine e si genera dalla scissione dal suo antitetico e finisce allorquando si fonde nuovamente con esso annichilendosi, allora possiamo ritenere che l’evoluzione sia circolare.
Ogni aspetto dell’universo evolve inconsapevolmente ed inesorabilmente verso l’annichilazione cioè verso lo stato d’inesistenza originaria. Tale direzione d’evoluzione è da interpretarsi come la ricerca di uno stato originario perduto, come una tendenza al ripristino delle condizioni originarie, una sorta di imprinting.

12 marzo 2011

27 – MATERIA E ANTIMATERIA, IL PRIMO MOTORE DELTA

Materia e antimateria costituiscono il primo motore delta dell’evoluzione dell’universo.
Come per ogni altra coppia motore (caldo/freddo, denso/rarefatto, positivo/negativo, nord/sud, maschio/femmina, ecc.) la loro spontanea ricerca di equilibrio e di fusione determina come effetto, apparentemente collaterale ed invece primario, l’evoluzione del sistema universo.

17 ottobre 2010

26 - ORIGINE DELLA MATERIA

Se materia ed antimateria fondendosi annichiliscono, generando energia pura, allora è logico supporre che esse si siano generate nel processo contrario allorquando separandosi si sono generate e dall’inesistenza dell’energia pura originaria si sono fatte esistenti.
Il fotone che si scinde in elettrone e positrone, materia ed antimateria, esistente e antiesistente.
La fusione è annichilazione, la scissione è generazione.

16 settembre 2009

25 - PARTICELLE e ANTIPARTICELLE - ANNICHILAZIONE

Alla maggior parte delle particelle è possibile associare un’antiparticella, ossia una particella con la stessa massa ma con cariche opposte. L’antiparticella dell’elettrone, ad esempio, è un elettrone con carica positiva e viene detto positrone, la cui esistenza è stata dimostrata da tempo.
Il fotone, che è privo di carica, non ha un’antiparticella.
Quando avviene una collisione ad alta energia tra un elettrone ed un positrone, essi si annichilano cioè si annullano a vicenda, liberando energia sottoforma di un fotone.
Le antiparticelle possono essere intese come particelle della cosiddetta antimateria e pertanto possiamo affermare che quando materia e antimateria si scontrano, esse si annullano a vicenda e nel contempo producono energia.
La materia originaria, annichilitasi, è diventata energia.
Da un punto di vista “meccanico” potremmo immaginare l’elettrone ed il positrone come due palline identiche ma che ruotino intorno al proprio asse in versi opposti. Al momento della loro collisione si fondono in un’unica pallina la cui rotazione è nulla, infatti le due particelle originarie hanno spin (+1/2) e (-1/2), e quindi la particella prodotta dalla collisione avrà spin pari a "0", com’è appunto per il fotone che rappresenta quindi l’immobilità e un ritorno verso l’Energia originaria.
Nel processo contrario è il fotone, la pallina immobile, a scindersi in due palline distinte, il quark e l’antiquark, che per il principio di conservazione della quantità di moto avranno ancora una quantità di moto complessivamente nulla come quella del fotone originario, e pertanto avranno spin opposti, il quark spin "+1/2" e l’antiquark spin "-1/2".
Tali considerazioni ci consentono di fare luce su quanto sia successo all’ora zero.

31 marzo 2009

24b - LA FISICA DELLE PARTICELLE

Le particelle che come i leptoni ed i quark hanno il numero di spin semintero, cioè pari ad (1/2), sono dette FERMIONI.
Al contrario, le particelle che hanno spin intero, ad esempio 0, 1, ecc., sono dette BOSONI.
I fotoni, i gluoni, le particelle W e Z, sono dei bosoni.
I bosoni hanno una notevole importanza nella fisica delle particelle poiché rappresentano i quanti dei vari campi fisici e trasmettono gli effetti delle rispettive forze.
Il fotone, la particella che compone la luce, trasmette la forza elettromagnetica, è il quanto del campo elettromagnetico.
Il gluone trasmette la forza forte, è il quanto del campo forte.
Le particelle W e Z trasmettono la forza debole, sono i quanti del campo debole.
Il gravitone, la cui esistenza è invece ancora da dimostrare, trasmetterebbe la forza di gravità.
Immaginando l’esistente come una costruzione di mattoni e cemento possiamo identificare i fermioni con i mattoni ed i bosoni con il cemento o collante.

23 marzo 2009

24a – LA FISICA DELLE PARTICELLE

Voler giungere all’origine dell’universo vuol dire tuffarsi all’indietro nel tempo fino a giungere ai costituenti elementari della materia cioè a quelle particelle indivisibili ed assolute che sono prive di un’ulteriore sottostruttura.
La conoscenza raggiunta dall’uomo a tale proposito riconosce dodici particelle elementari. Sei di esse sono dette leptoni e le altre sei sono dette quark. I vari tipi di leptoni e di quark sono detti anche sapori.
I sei sapori identificati per i LEPTONI sono: elettrone, muone, particella tau ed i rispettivi neutrini vale a dire neutrino elettronico, neutrino muonico e neutrino tau. L’elettrone, il muone e la particella tau sono dotati di carica elettrica (-1), mentre i tre neutrini non hanno carica.
I sei sapori identificati per i QUARK sono: su, giù, incanto, strano, basso, alto e sono indicati con le rispettive lettere u, d, c, s, b, t, che sono le iniziali dei rispettivi termini inglesi up, down, charme, strange, bottom, top. Tutti e sei i quark sono dotati di carica elettrica e tale carica è una frazione esatta di quella dell’elettrone, precisamente i quark d, s, b hanno carica (-1/3) mentre i quark u, c, t hanno carica (+2/3).
Leptoni e quark sono accomunati dall’avere lo stesso spin, il momento angolare intrinseco di rotazione intorno al proprio asse, pari a (1/2) in quanto possono ruotare in una sola delle due direzioni possibili, destrorsa o sinistrorsa.
La differenza sostanziale tra leptoni e quark è che i primi non sono soggetti alla cosiddetta forza forte mentre i secondi lo sono. Ciò comporta che mentre i leptoni sussistono come particelle a sé stanti, libere, indipendenti, i quark invece sono necessariamente combinati fra loro per costituire una sovrastruttura detta adrone.
I quark possiedono una particolare proprietà detta carica di colore, distinta dalla carica elettrica, in base alla quale si legano. Per poter costituire un adrone, i quark devono avere una carica di colore complessiva nulla. Pertanto i quark possono combinarsi solo in due modi e quindi esistono solo due tipi di adroni, quelli costituiti da tre quark, detti barioni, e quelli costituiti da un quark ed un antiquark, detti mesoni.
Il protone ed il neutrone sono ad esempio dei barioni.

28 febbraio 2009

23 - ORA ZERO

Ciò che definiamo ora zero o creazione o big bang, termini che stanno ad indicare la generazione dell’esistente dall’inesistente, coincide con l’origine della materia.
Solo la materia conferisce all’universo la sua dimensione spaziale e temporale che l’uomo è in grado di percepire.
Giungere all’origine della materia, delle prime particelle, vuol dire giungere all’origine dell’universo.
Comprendere l’origine della materia vuol dire comprendere l’origine dell’universo.

3 gennaio 2009

22 – ENERGIA PURA ed ENERGIA FISICA

Possiamo formalizzare idealmente l’inesistente come uno stato di energia stabile, non soggetta a trasformazioni.
Tale energia la diremo energia pura in quanto priva di materia ed auto sussistente a differenza della classica energia fisica (meccanica, termica, chimica…. ) che invece risulta fusa inscindibilmente alla materia (E=mc2) e mutevole nella forma.
Quando due differenti stati di uno stesso aspetto dell’universo si fondono spontaneamente, attraverso i motori delta, la loro differenza si annulla e si giunge ad un equilibrio in uno stato intermedio, ad esempio la fusione dei due valori +6 e -4 determinerà un equilibrio di valore +1. Se però la fusione avviene tra due stati perfettamente contrapposti, ad esempio la fusione dei due valori +8 e -8, allora lo stato di equilibrio raggiunto coincide con lo stato di nullità, lo stato di inesistenza appunto.
ESEMPIO. È quanto accade ad un elettrone ed un positrone, materia ed antimateria, che scontrandosi finiscono per annichilirsi e dar luogo ad un fotone, dotato di energia ma non di massa.

28 agosto 2008

21 – LO STATO DI INESISTENZA

Lo stato d’inesistenza rappresenta il fine, l’obiettivo, il principio ispiratore dell’evoluzione dell’intero esistente, ma al tempo stesso rappresenta la fine dell’esistente.
L’ inesistenza deve essere considerata come una condizione di perfezione in cui l’evoluzione è terminata, la mutazione è cessata e si è giunti ad uno stato di eterna stabilità.
ATTENZIONE. Lo stato di inesistenza non ha nulla a che fare con il concetto di morte. Quest’ultima è solo il confine tra l’esistente vivente e l’esistente non vivente, tra un’esistenza animale e un’esistenza minerale. La morte non determina il passaggio allo stato di inesistenza ma solo il passaggio in un diverso stato, in una diversa forma, ma pur sempre di esistenza !
Non potendo ovviamente percepirlo attraverso i sensi, possiamo almeno formalizzare idealmente lo stato d’inesistenza ?

10 agosto 2008

20 – DIFFERENZE e UGUAGLIANZA.
ESISTENZA ed INESISTENZA

Le contrapposizioni, le differenze, i contrasti, rappresentano quindi la fonte d’evoluzione dell’intero Universo.
Rappresentano l’esistente.
Al contrario le identità, le uguaglianze, gli equilibri, rappresentano la fine dell’evoluzione.
Rappresentano l’inesistente. Determinano l’inesistenza.
Eppure è proprio l’equilibrio, l’uguaglianza, il principio ispiratore dell’evoluzione.
L’uguaglianza rappresenta quindi sia il fine che la fine dell’evoluzione.
Ogni aspetto dell’universo ricercando spontaneamente ed inconsapevolmente l’equilibrio, ricerca in realtà la fine della sua evoluzione, uno stato di equilibrio definitivo, perfetto, eterno.
Ma uno stato siffatto non può rientrare nell'ambito dell'esistente che muta necessariamente, quindi tale stato è necessariamente lo stato di inesistenza.
In conclusione il principio ispiratore dell’evoluzione dell’universo e dell’intero esistente è la ricerca dello stato di inesistenza.

19 luglio 2008

19 – IL PROPELLENTE DEI MOTORI DELTA

I motori delta, o bipolari, determinano l’evoluzione dell’esistente.
Ma cosa li aziona ?
Qual è la scintilla che li mette in moto ?
Qual è il loro propellente ?
Qual è il principio ispiratore dell'evoluzione ?
E' la ricerca di equilibrio tra i due poli contrapposti !
Una ricerca spontanea, inconsapevole, continua…..e vana, dato che l’equilibrio raggiunto è sempre temporaneo e locale, e mai eterno ed universale a causa dell’interdipendenza che sussiste tra i vari fenomeni naturali, tra i vari motori delta sottostanti.
Il risultato di questa continua e spontanea ricerca d’equilibrio è un aumento del caos globale, un aumento di entropia.
ESEMPIO. Una massa d’aria densa ad alta pressione ed una rarefatta a bassa pressione, tenderanno spontaneamente a raggiungere un equilibrio ad una pressione intermedia. Tale ricerca di equilibrio determinerà il fenomeno vento fin quando l’equilibrio non è raggiunto. A tal punto quel motore delta si spegnerà e il vento sparirà, ma intanto avrà rotto altri equilibri erodendo rocce, trasportando polline, spostando nuvole, modificando temperature, provocando onde. In conclusione avrà determinato, o potenziato, ulteriori motori delta ed avrà contribuito all’aumento di caos globale o entropia.

12 luglio 2008

18 – I MOTORI DELTA

Sfogliando un libro di fisica ci si rende conto di quanti fenomeni naturali dipendano da un Δ (delta) ossia da una differenza o da una variazione di grandezze fisiche.
Il calore si propaga per effetto di una differenza di temperatura.
Le cariche elettriche si spostano per effetto di una differenza di potenziale elettrico.
Le masse d’aria si muovono per effetto di una differenza di pressione.
I corpi cadono per effetto di una differenza di potenziale gravitazionale.
La propagazione di calore, la corrente elettrica, il vento, la caduta di un grave, sono tutti fenomeni naturali la cui causa è da ricercarsi in un Δ (delta).
Le coppie caldo/freddo, positivo/negativo, denso/rarefatto, alto/basso, rappresentano le coppie motore del relativo fenomeno naturale considerato, rappresentano alcuni dei motori Δ (delta) artefici dell’evoluzione dell’universo.

2 luglio 2008

17 – MOTORI d'EVOLUZIONE

In qualsiasi aspetto dell’esistente è possibile riconoscere due stati contrapposti in cui esso si presenta.
Tali stati contrapposti, o poli, tendono spontaneamente ed inconsapevolmente ad un loro equilibrio.
Il tentativo di equilibrio, continuo ed invano, determina di fatto l’evoluzione dell’aspetto considerato e di quelli ad esso concatenati.
Pertanto la coppia di poli contrapposti rappresenta il motore d'evoluzione di quell'aspetto e la diremo coppia motore.
Ma vediamo qualche esempio.

24 giugno 2008

16 – MATERIA, ENERGIA, EVOLUZIONE

Qualunque aspetto si consideri dell’intero esistente, esso muta, evolve.
La sua evoluzione consiste nella successione delle diverse forme assunte dalla materia e dall’energia nel tempo.
Pertanto materia, energia ed evoluzione rappresentano i tre temi in grado di descrivere compiutamente l’intero esistente e su cui dovrà volgersi la nostra attenzione.
Analizzando i principi, i criteri, le modalità, i meccanismi secondo cui materia ed energia evolvono, potremo identificare l’origine dell’evoluzione e l’eventuale scopo finale.
Ma più che di tre temi distinti essi costituiscono in realtà un unico grande tema infatti se è vero che l’evoluzione di qualunque aspetto dell’universo non è nient’altro che la continua e perenne trasformazione della sua energia e della sua materia, è anche vero che materia ed energia risultano indissolubili come mostrato dalla famosa relazione E=mc2.
Materia ed energia non sono autosussistenti.
Non c’è materia senza energia, non c’è energia senza materia.

17 giugno 2008

15 - EVOLUZIONE DELL’ESISTENTE

Caratteristica intrinseca di tutto l’esistente è il divenire.
Ogni aspetto dell’esistente muta senza soluzione di continuità.
Tutto ciò che esiste, muta.
Tutto ciò che muta, esiste.
Condizione necessaria e sufficiente all’esistenza è il continuo mutare.
Ciò che non muta, non esiste.
Il continuo mutare dell’esistente ne determina l'evoluzione.
L’evoluzione dell’esistente non è altro che il succedersi delle diverse forme assunte dalla materia e dall'energia.
L’evoluzione, abbiamo già visto, avviene in una direzione e quindi ha un senso.

11 giugno 2008

14 – L’ESISTENTE e L’INESISTENTE

Tutto ciò di cui è possibile certificare l’esistenza grazie ai nostri sensi, costituisce l’ESISTENTE.
Tutto ciò di cui non è possibile certificare l’esistenza attraverso i nostri sensi, costituisce l’INESISTENTE.
Quindi sono solo i nostri sensi a distinguere l’esistente dall’inesistente. Davvero poco.
Ciò che oggi definiamo inesistente domani potrebbe essere esistente.
Ad ogni buon conto l’inesistente, pur non esistendo ancora, comunque È già.
Prima che Colombo certificasse con i propri sensi l’esistenza dell’America, questa, pur non esistendo ancora, era già.

5 giugno 2008

13 – FISICA o METAFISICA ?

Fisica e metafisica !
E’ evidente che la strada per la verità, proprio perché travalica necessariamente i limiti dell’esperienza sensoriale, sarà lastricata sia di fisica che di metafisica.
Ciò non deve meravigliare più di tanto.
Max Planck, uno dei maggiori fisici del ‘900, affermava che la condizione preliminare di ogni scienza veramente fertile è l’ipotesi metafisica.
Colui che volendo conoscere l’universo, o la verità più in generale, presuppone e si avvale di ipotesi più metafisiche che fisiche, non ha nulla di cui vergognarsi.
Le singole scienze non si sono mai preoccupate di giustificare un certo salto nel trascendentale.
Ed hanno fatto bene ! Se si fossero comportate altrimenti non avrebbero fatto così rapidi progressi.

31 maggio 2008

12 – COSA PORTARE IN VALIGIA ?

Nulla. Lasciamo tutto a Terra.
Portiamo con noi solo il tempo e lo spazio, soprattutto il Tempo.
Scrolliamoci di dosso ogni minima tentazione di cercare la verità sulla Terra.
Non facciamo discendere le nostre considerazioni dall’Uomo, piuttosto facciamole passare attraverso l’Uomo, come campo di verifica.
Diamo alla vita il suo giusto significato in un contesto Universale.
Osserviamo il cosmo e indagheremo l’Universo.
Indaghiamo l’Universo e comprenderemo l’Uomo.

29 maggio 2008

11 – APRIAMO LA MENTE AL TEMPO

- il big bang, origine "presunta" dell’universo, è avvenuta 14 miliardi di anni fa
- il Sole si è formato 10 miliardi di anni fa
- il sistema solare, l’insieme dei pianeti che orbitano intorno al Sole, si è formato 5 miliardi di anni fa
- la Terra si è formata 4,5 miliardi di anni fa
- i dinosauri si sono estinti 65 milioni di anni fa
- l’uomo è comparso sulla Terra "solo" 2 milioni di anni fa
- le prime civiltà storiche risalgono a 4.000 anni fa
- il tempo impiegato da Plutone per un’orbita completa intorno al Sole è 250 anni
- la vita media di un uomo è 80 anni

24 maggio 2008

10b – APRIAMO LA MENTE ALLO SPAZIO

La nostra galassia, la Via Lattea, contiene 150 milioni di stelle come il nostro Sole e nell’universo vi sono milioni di galassie come la Via Lattea.
Immaginiamo di poter viaggiare su un raggio di luce, alla velocità di 300.000 km al secondo: ebbene, nonostante l'eccezionale velocità, impiegheremmo 1 secondo per giungere sulla Luna, 8 minuti e 20 secondi per giungere sul Sole, 5 ore per raggiungere Plutone, 4 anni per raggiungere Proxima Centauri la stella più vicina, 8 anni per Sirio la stella più luminosa, 432 anni per la stella polare, 30.000 anni per raggiungere il centro della nostra galassia, 2 milioni di anni per la galassia di Andromeda, 60 milioni di anni per l’ammasso di galassie della Vergine.
10a – APRIAMO LA MENTE ALLO SPAZIO

- un Uomo è alto circa 2 metri
- la Terra ha un diametro di 12.700 km
- la distanza tra la Terra e la Luna è 384.000 km
- il Sole ha un diametro di 1.400.000 km
- la distanza tra il Sole e la Terra è 150 milioni di km pari a 1 UA
- la distanza tra il Sole e Plutone è di 40 UA
- la distanza della stella più vicina, Proxima Centauri, è 4.2 anni luce cioè 270.000 UA
- la distanza della stella Sirio, la più luminosa del cielo, è 8.6 anni luce cioè 540.000 UA
- il diametro della Via Lattea, la nostra galassia che contiene 150 milioni di stelle, è 100.000 anni luce
- le Nubi di Magellano, due piccole galassie satelliti ed esterne alla Via Lattea, distano circa 160.000 anni luce
- la galassia Andromeda, l’oggetto più distante osservabile ad occhio nudo, dista circa 2 milioni di anni luce
- la Via Lattea, le Nubi di Magellano e la galassia di Andromeda fanno parte di un gruppo o “ammasso” di quindici galassie detto Gruppo Locale il cui diametro è di 7 milioni di anni luce
- il Gruppo Locale insieme ad altri sei ammassi di galassie tra i quali quelli della Vergine, del Cratere, del Leone, ecc. costituisce il Superammasso Locale il cui diametro è di 100 milioni di anni luce.

21 maggio 2008

9 – L’UOMO E’ CONSAPEVOLE DELLE PROPRIE AZIONI ?

Lo è, ma limitatamente.
L’uomo è consapevole degli obiettivi che si prefigge con le proprie azioni ed anche delle conseguenze che sortiranno quelle azioni ma solo in uno spazio ed in un tempo limitato.
Al contrario ignora completamente conseguenze e scopo di quelle stesse azioni in un contesto universale.
Immaginiamo che ci sia un operaio che lavori in una lunga catena di montaggio ed abbia il compito di fissare una ventola ad un motore, egli è solo consapevole che avvitando quelle quattro viti la ventola non potrà più staccarsi ed è fiero di ciò, ma ignora ad esempio a cosa servi quella ventola, e nel caso in cui riconosca che serva a raffreddare il motore, non saprà ad esempio lo scopo ultimo di quel motore cioè se finisca per falciare un prato in un tagliaerba, o sollevare l’acqua in una pompa, oppure far volare un aereo.
Nella ricerca della verità è assolutamente necessario conformarsi alle dimensioni Universali e non a quelle Terrene e ancor meno a quelle Umane per evitare di essere depistati da omocentrismo o antropomorfismo. A tale scopo è opportuno soffermarsi su alcuni dati di SPAZIO e TEMPO.

15 maggio 2008

8 - COS'E' L'ORIZZONTE DEGLI EVENTI ?

E' lo scopo ultimo degli eventi presi nella loro globalità.
L'uomo partecipa al raggiungimento di tale obiettivo contribuendovi con le sue azioni, seppure INCONSAPEVOLMENTE.
7 - COS'E' IL CONO DEGLI EVENTI ?

Il cono degli eventi è lo spazio/tempo all'interno del quale avvengono tutti gli eventi.
Seppure i singoli eventi possano svilupparsi all'interno del cono in qualsiasi direzione, in uno spazio e in un tempo comunque limitato, alla lunga il complesso di tutti gli eventi è costretto necessariamente, inconsapevolmente ed inesorabilmente a dirigersi verso il vertice del cono, il cosiddetto ORIZZONTE DEGLI EVENTI.

14 maggio 2008

6 - L'UOMO E' L'ARTEFICE DEI PROPRI EVENTI ?

Certo che lo è, ma nel senso di esserne l'ESECUTORE non il MANDANTE.
L'uomo determina i propri eventi ma non li controlla,
egli agisce in base a necessità sottostanti di tipo genetico, biologico, sociale, contribuendo così a spingere inconsapevolmente il complesso degli eventi nella direzione prestabilita, quella del CONO DEGLI EVENTI.

11 maggio 2008

5b - L'UOMO PUO' DIRIGERE GLI EVENTI ?

Ma se l'uomo non determina nemmeno il primo evento della propria vita, la nascita, come può pensare di controllare la direzione di tutti gli eventi successivi ?
5a - L'UOMO PUO' DIRIGERE GLI EVENTI ?

A volte per raggiungere un obiettivo
impegniamo tutte le nostre energie
sia fisiche che mentali,
ci concentriamo su di esso
con tanta perseveranza e dedizione,
trascuriamo tutto nella speranza di ottenerlo
come se fosse l’unica ragione della nostra vita,
lavoriamo, preghiamo, soffriamo
convinti che prima o poi saremo ricompensati.
Ed invece falliamo.
Delusi, scoraggiati e depressi, perdiamo la fiducia
in noi stessi, negli uomini, nella giustizia umana e divina.
Perdiamo il senso delle cose.

A volte invece ci capita qualcosa di straordinario,
o che riteniamo tale,
senza fare alcuno sforzo,
senza nemmeno averlo desiderato
o mai immaginato.
Rinvigoriti, sentiamo di avere il vento in poppa
e ci lanciamo verso un nuovo obiettivo.
A volte raggiunto, a volte mancato.

Altre volte ancora ci succede
di ricevere beneficio da un evento
giudicato per tanto tempo ostile.
Pentiti o commossi, ritroviamo il senso delle cose.
Lo pensiamo.

dis.CO.VER.
4 - QUAL'E' LA DIREZIONE DEGLI EVENTI ?

La termodinamica ci insegna che tutte le trasformazioni spontanee che avvengono in natura sono irreversibili, quindi la natura spontaneamente non torna indietro ma procede in una precisa direzione.
Tutte le trasformazioni spontanee irreversibili che avvengono nell'intero universo sono accompagnate da un aumento di entropia, cioè di disordine e degrado energetico.
Al termine di ogni trasformazione il caos aumenta e l'energia assume la sua forma più rozza, vale a dire il calore.

10 maggio 2008

3 - GLI EVENTI HANNO UN SENSO ?

Se con il termine "senso" intendiamo lo SCOPO degli eventi, allora è presto per poter rispondere ed è necessario svolgere prima una serie di considerazioni.
Ma se per "senso" intendiamo il verso, la DIREZIONE degli eventi, allora possiamo già rispondere SI, come ci insegna la termodinamica.
Ciò è fondamentale ! Perchè se gli eventi hanno una direzione allora è lecito supporre che essi abbiamo anche uno scopo.
Il compito è individuarlo.

9 maggio 2008

2 - LA VITA DELL'UOMO HA UN SENSO ?

Per non imboccare la strada sbagliata nella ricerca della verità dobbiamo innanzitutto correggere la domanda sostituendola opportunamente con un'altra estesa all'intero contesto universale dove la vita rappresenta solo un fatto episodico.
La domanda da cui partire è "GLI EVENTI HANNO UN SENSO ?"

8 maggio 2008

1 - PERCHE' QUESTO SITO ?

Per condividere la ricerca della verità !
Qualche anno fa ho scritto un libro sull'Universo e l'Uomo
e poi una serie di 10 racconti basati sugli stessi temi.
Questo sito nasce dal consiglio di alcuni miei lettori
e dal desiderio di condividere quelle considerazioni
con il maggior numero di persone.